Originario dell'Eurasia e del Nordafrica, nel corso dei millenni il Ginghiale è stato a più riprese decimato e reintrodotto in ampie porzioni del proprio areale ed anche in nuovi ambienti, dove si è peraltro radicato talmente bene, grazie alle sue straordinarie doti di resistenza e adattabilità, da essere considerato una delle specie di mammiferi a più ampia diffusione.

 

 

Urbi et Orbi segna il debutto di Gianni Pennaforte sia come cantante che come rapper. Originario del profondo sud Italia, il Mezzogiorno, Pennaforte apporta al progetto una voce distintiva e un talento improvvisativo. I suoi testi spontanei sono completati dal sound terroso e blues della band, dando vita a un'esperienza di ascolto autentica e genuina.

Urbi et Orbi è stato registrato dal vivo in studio nel corso di soli due giorni. Il risultato è un lavoro potente e immediato che cattura l'energia di una performance dal vivo con la raffinatezza di una produzione in studio.

 

 

È così che tutto è iniziato, con sessioni spontanee tra amici, senza bisogno di dimostrare nulla, ci conosciamo da almeno 36-60 anni e ci siamo divertiti molto quando Gianni ci ha invitato a suonare insieme e un giorno ha deciso che saremmo andati in studio per due giorni per registrare queste idee. Idee concretizzate da Pescatore e registrate con gioia, una dose di rabbia, fatalismo, desiderio e tanto divertimento, e ora immortalate su Urbi et Orbi.
Siamo cinghiali attorno a Gianni, con la sua voce inconfondibile e terrosa e il suo talento per l'improvvisazione, scaviamo nelle foreste di querce della storia del rock alla ricerca di cibo, senza un piano, abbiamo trovato ciò che cercavamo e ci siamo saziati di ghiande, che come è noto anche i cinghiali ciechi a volte trovano. Un groove terroso accompagna storie appena vissute, già svanite, mai esistite eppure percepite...
È piccante, il cinghiale, che vaga per boschi, prati e città, superando lupi e altri pericoli, lasciandosi trasportare, sognando e condividendo gioie e dolori con gli amici del branco.